BACOPA MONNIERI: LA PIANTA DELL’INTELLETTO

Recentemente, l’uso di prodotti erboristici ha preso piede nel mondo occidentale e una delle piante medicinali divenuta popolare, già ampiamente utilizzata nei Paesi orientali, è la Bacopa Monnieri, noto nootropo.

In questo articolo scopriremo quali sono le sue azioni farmacologiche, i principali bioattivi, i meccanismi d’azione e l’efficacia, valutando anche gli studi clinici effettuati sino ad oggi.

La Bacopa Monnieri (Brahmi) è una pianta grassa acquatica, appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae, che cresce nelle zone umide e paludose, principalmente in India, Australia, Nepal e Sri Lanka.

Essa è stata utilizzata per migliaia di anni nella medicina ayurvedica per il trattamento di una vasta gamma di patologie, tra cui asma ed epilessia. Diversi studi hanno impiegato estratti metanolici ed etanolici di Bacopa dimostrando il suo effetto in pazienti affetti da diabete e nella cura delle infiammazioni, riducendo lo stress ossidativo derivante da queste condizioni.

Nel VI secolo, la Bacopa era descritta come un’erba capace di affinare l’intelletto e attenuare i deficit mentali, difatti si ritiene che antichi studiosi l’assumessero per memorizzare inni sacri e scritture. Ad oggi, infatti, è principalmente nota come potenziatore della memoria e tonico neurale.

Gli estratti di Bacopa hanno rilevato la presenza di composti biochimici come alcaloidi, flavonoidi, glicolisidi, triterpenoidi e saponine, quest’ultimi due sono i principali costituenti chimici terapeutici. Tra le saponine presenti, a distinguersi, vi sono i bacosidi, componenti essenziali della Bacopa in quanto svolgono un ruolo significativo nella salute neuronale.

Tra i bacosidi, il più noto e studiato è il bacoside A, responsabile degli effetti neurofarmacologici e dell’azione nootropica. L’isolamento del bacoside A ha permesso di identificarlo come il risultato di 4 saponine triterpenoidi, tra cui il bacoside A3, bacopaside II, bacosaponina C e bacosaponina C15.

Il bacoside A agisce solitamente in concomitanza con il bacoside B, quest’ultimo ritenuto un prodotto risultante dal processo di isolamento del bacoside A.

Alcuni studi hanno evidenziato diverse azioni metaboliche ad opera dei bacosidi, come ad esempio l’attenuazione dell’amnesia anterograda indotta dalla scopolamina e dal nitrito di sodio. La scopolamina è un farmaco antiemetico con una lunga lista di effetti collaterali, tra cui il deficit di memoria a seguito della sua azione anticolinergica, la quale porta all’assenza di produzione di acetilcolina. Si è osservato come l’assunzione di Bacopa abbia annullato sorprendentemente l’azione anticolinergica della scopolamina, di conseguenza, i soggetti presi in considerazione hanno riscontrato dei progressi riguardanti le proprie capacità mnemoniche.

Gli studiosi hanno anche esaminato come i bacosidi fossero capaci di invertire BN52021, antagonista del fattore di attivazione piastrinico che blocca le risposte mediate dal recettore della glicina (utile per la trasmissione degli impulsi nervosi) nei neuroni piramidali dell’ippocampo, aumentando il livello di glutammato cerebrale, il quale ricopre il ruolo di neurotrasmettitore.

La Bacopa non si limita a svolgere un ruolo esclusivamente nella sfera cognitiva, difatti il suo impiego è stato esaminato nel trattamento di diverse condizioni.

Di seguito ne riportiamo alcune.

• L’assunzione di estratti metanolici di Bacopa ha prodotto degli effetti ansiolitici e il riscontro che questa pianta possa essere un rimedio contro lo stress cronico, in seguito all’aumento di dopamina e serotonina prodotto nei soggetti che presentavano questa condizione.
• Il suo impiego si è dimostrato utile nel trattamento di disturbi gastrici, riducendo la sintesi delle prostaglandine e stabilizzando le membrane lisosomiali; per questi motivi ne è derivato l’uso nel trattamento di spasmi intestinali e sindrome del colon irritabile.
• Bacoside A, bacoside B, le bacosaponine e l’acido betulinico svolgono un ruolo significativo nella neuroprotezione. Le proprietà neuroprotettive includono l’attività antiossidante attraverso la riduzione dei ROS (i radicali liberi) nelle regioni cerebrali dell’ippocampo, della corteccia cerebrale e dello striato e la prevenzione della neuroinfiammazione.
• La Bacopa, inoltre, possiede attività epatoprotettiva, questo perché il bacoside A previene l’aumento di lipossigenasi, un enzima coinvolto nel processo infiammatorio del fegato e dell’attività enzimatica dei marcatori seriali.
• Nota è la sua azione antinfiammatoria, attraverso cui la Bacopa impedisce il rilascio di citochine proinfiammatorie, responsabili della proliferazione delle cellule coinvolte nei processi infiammatori. La Bacopa, allo stesso tempo, inibisce l’azione di alcuni enzimi aventi un ruolo nella modulazione dell’infiammazione e del dolore, tra cui le ciclossigenasi (la cui inibizione porta ad una riduzione dello stato infiammatorio), le caspasi (responsabili dell’apoptosi) e le lipossigenasi (mediatori dell’infiammazione).

Vi è un gran numero di trial clinici a cui possiamo attingere per comprendere l’efficacia e la tollerabilità della Bacopa e i siti d’azione in cui la stessa opera. Di seguito, ne esamineremo alcuni in funzione dei ruoli che il suo estratto ricopre.

Come detto in precedenza, la Bacopa è principalmente nota per essere un nootropo naturale, capace di aumentare la concentrazione, potenziare la memoria e incrementare la capacità di apprendimento; perciò, sono stati redatti numerosi studi per valutare la sua efficacia.

Tra questi vi è un trial clinico randomizzato pubblicato sul “Journal of Medicine Alternative and Complementary, per valutare le prestazioni cognitive su pazienti con età superiore ai 55 anni realizzato in doppio cieco e controllato con placebo in cui vengono somministrati 300 g di estratto di Bacopa al giorno. I risultati sono stati davvero promettenti, in quanto hanno mostrato un miglioramento significativo nella continuità dell’attenzione sostenuta, nella qualità della memoria e nella velocità di elaborazione.

Un ulteriore studio a riguardo è stato pubblicato su “Indian Journal of Psychiatry”. Hanno partecipato 46 volontari con età compresa tra i 18 e i 60 anni a cui è stato somministrato un estratto standardizzato di Bacopa contenente il 55% di bacosidi. Alla fine del trattamento è stato constatato un notevole miglioramento nell’apprendimento verbale, il consolidamento della memoria e un aumento significativo della velocità di elaborazione rispetto al gruppo trattato con placebo.

Gli studiosi non hanno posto la loro attenzione esclusivamente sugli effetti della Bacopa in merito alle prestazioni cognitive, bensì hanno esaminato le eventuali reazioni di essa sul benessere psichico attraverso uno studio randomizzato, somministrando una dose di 320 g di Bacopa. Ne è risultato un miglioramento del tono dell’umore e una riduzione quantitativa della produzione di cortisolo, conseguente alla condizione di stress dei soggetti presi in considerazione. In una seconda parte dello studio, la dose somministrata è stata raddoppiata e gli effetti prodotti si sono dimostrati più intensi.

La Bacopa, in aggiunta, ha mostrato effetti ansiolitici nei soggetti con disturbi cognitivi e la sua assunzione in combinazione con Centella asiatica ha generato una riduzione dei sintomi del disturbo d’ansia generalizzato.

Nella maggior parte degli studi eseguiti sulla Bacopa non sono stati rilevati degli effetti collaterali, anche se un sovradosaggio potrebbe causare insorgenza di nausea, diarrea e crampi addominali. L’uso di Bacopa è sconsigliato nelle donne in gravidanza, in fase di allattamento e in soggetti che assumono antidepressivi, farmaci per curare l’Alzheimer e per chi soffre di disturbi legati alla tiroide.

I molteplici benefici di questa magnifica pianta ci hanno condotto a renderla partecipe nella formulazione di iMENS®, l’integratore che ha l’obiettivo di sostenere le capacità cognitive, mantenere alto il livello di concentrazione e fornire il benessere psicologico necessario per vincere la sfida contro lo stress e l’affaticamento mentale.

La Bacopa, sotto forma di estratto secco titolato al 20% in bacosidi, è accompagnata da Ashwaghanda KSM 66®, Rhodiola Rosea e vitamine B3, B6 e B12, per assicurare un’efficacia a 360 gradi e fornirti le basi solide su cui costruire le tue nuove capacità intellettive e il buon umore per affrontare la tua quotidianità.

BIBLIOGRAFIA

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